Squatting, vivere in insediamenti informali, e’ per molte persone un modo per avere accesso alla vita urbana. E’ anche una forma di appropriazione di spazi, strutture, risorse dettata dalla necessità. Vivere in una città significa vivere in continuo cambiamento con il contesto. Qualunque parte della città può essere trasformata con una rapidità che spesso lascia poco tempo (e poco spazio) ad aspetti importanti per la comunità: la consapevolezza sui cambiamenti. Rotterdam, città contemporanea con le sue aspirazioni per gli edifici alti, ha il proprio mutevole skyline, un paesaggio che dagli infiniti profili del porto prosegue fino al cuore della città, con esperimenti architettonici e urbanistici e i molti cantieri a costruirne il futuro. Ma i cambiamenti della città difficilmente tengono conto degli aspetti informali della vita urbana e raramente sono l’effettivo risultato di una necessità.

street

Le trasformazioni del centro di Rotterdam contengono molte ambizioni per il futuro, ma spesso disgregano la città esistente. Ormai circondato dallo sviluppo del Rotterdam Central District, nuovo downtown della città, il destino dello Schiekadeblock è estremamente chiaro: 240.000 mq saranno letteralmente cancellati, mentre i render di un nuovo possibile design configurano un futuro con altri grattacieli. Ormai proiettati in questa nuova immagine, gli edifici esistenti, ancora parte del tessuto urbano, vengono dimenticati diventando punti ciechi nella città. Ma è proprio all’interno di questa ambiziosa trasformazione, con il suo preciso cronoprogramma che proietta il centro di Rotterdam al 2020, che possono nascere nuovi e informali usi dello spazio urbano. La temporaneità stabilita presentando alla città il suo progetto per il futuro, il preciso intervallo creato con questa timeline, possono essere parte di una strategia urbana creativa attivando azioni in specifici luoghi-chiave, piccoli e leggeri impulsi per riattivare lo Schiekadeblock e il suo nuovo spazio pubblico: le scale, la strada, il cortile, i tetti…Il “roof-garden”, direttamente accessibile dalla strada attraverso le scale interne, è una riflessione sul significato e il funzionamento dello spazio pubblico. Attraverso l’esperienza dello skyline contemporaneo della città, il luogo diventa spazio della memoria collettiva e ricostruisce la propria identità. Un intervento site-specific lungo un giorno, ma che riflette su un tema più generale e complesso: come lo spazio pubblico può adattarsi alle continue trasformazioni urbane?

Proof the roof . action #01 PDF
Workshop Rotterdam Open City.
Rotterdam Academy of Architecture and Urban Design AVBR
Squat team
(Esther Heemskerk, Marja Kolendic, Cassandra Pop, Federica Vazzana, Michelle Brodeschi, Ana Moori, Ruben Reyes Aguilar, Palupi Laksmi, Malli Saravanhn)
tutors
ZUS [Zones Urbaines Sensibles]

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in mostra durante la 4a Biennale di Architettura di Rotterdam, in PARALLEL CASES//IABR@RDM


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città temporanea