Atelier van Lieshout, con la mostra Infernopolis, ha riempito un enorme hangar per sottomarini abbandonato nel porto di Rotterdam inaugurando un nuovo spazio per l’arte e il più grande spazio espositivo dell’Olanda (5000 mq di superficie). Una partnership tra Museum Boijmans van Beuningen e Port of Rotterdam Authority che contribuisce a trasformare le aree della Rotterdamsche Droogdok Maatschappij (RDM) in nuovi hotspot culturali. La selezione delle opere di AvL è affascinante e scioccante, due grandi art work (The Technocrat e Cradle to Cradle) e una serie di altre sculture che svelano un mondo parallelo e nascosto, le cui leggi e regole accendono questioni etiche e morali secondo una nuova prospettiva, descrivendo il continuo ri-ciclo di vita-morte-riproduzione, potere-economia, consumo-risorse-sopravvivenza-autosufficienza. Il corpo umano è la materia prima di questo processo, come in The Technocrat, un circuito di cibo, alcool, escrementi ed energia che richiede un migliaio di “partecipanti” per funzionare.
E poi spermatozoi giganti, enormi organi cavi da abitare, corpi lacerati, apparati, ossa, muscoli, esposti sotto una bellissima luce “verticale” (le finestre si trovano in alto per ragioni di sicurezza militare) come in una sorta di teatro anatomico dove tutto può essere riciclato, perfino le persone.
E’ così che Crandle to Crandle, sistema basato sul principio “waste is food”, ricicla i cittadini della Slave City in una sorta di mattatoio umano semi-industriale secondo il processo di selezione descritto da AvL : “Old, crippled, sick and bad tasting people will be recycled in the biogas digester. Healthy, not so clever people will be recycled in the meat processing factory. Young and very healthy people will be able to take part in the organ transplant program.” Il futuro di un sistema democratico intrappolato dalle prorpie regole di controllo economico e biologico?
Atelier van Lieshout, Infernopolis, Submarine Wharf, 29 May until 26 September 2010.
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Salvatore D'Agostino on Giu 08 10 at 09:50Interessante utilizzo di uno spazio OFF.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
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