Durante il primo anno di assedio, tra l’aprile del 1992 e il 1993, il collettivo FAMA International ha pubblicato Sarajevo Survival Guide. E’ una guida formato Michelin attraverso una città senza trasporti, senza acqua ed elettricità, senza cibo nè negozi nè telefoni o informazioni, in uno scenario impossibile per vivere e lavorare.

La guida è un progetto estremo di denuncia e documentazione. Fornisce indicazioni pratiche su dove dormire, come riscaldarsi, sui mezzi di trasporto utilizzabili e possibili itinerari escursionistici. Contiene istruzioni su come depurare l’acqua e prepararsi dei pasti o bevande con un vero e proprio ricettario di guerra, War cookbook 1992/1993- pagg. 20-27.
 


 
Il libro è anche un messaggio per la nuova civiltà che stava per nascere, quella del 21 secolo: la sopravvivenza in condizioni urbane estreme.

<Sarajevo is the city of the future and of the life in the post-cataclysm. In it on the ruins of the old civilization a new one is sprouting, an alternative one composed of remains of urban elements>

Sarajevo survival guide, FAMA 1993, Workman Publishing NY
 
Sfogliando la guida ci è tornata in mente la pagina di un altro libro. La riscriviamo qui, idealmente come link o conclusione o nota introduttiva.
 
<Coltivate un orto sul vostro balcone, mangiate le foglie dei platani, partite per il sud se non potete riscaldarvi a Parigi[…]. Vi è molta gente che ha provato a farlo, non molto tempo fa, durante la guerra. […]è semplicemente la necessità che spinge la gente ad agire così. La decisione è difficile da prendere, ma la fame e il desiderio di sopravvivere prevarranno. E una volta in strada ci si accorgerà che non si è soli, ma che tutti agiscono allo stesso modo. Immaginiamo ora cosa può fare chi desidera aiutare la gente. Può aiutarla con dei consigli, ma come trasmetterli? Forse con un manuale, che spieghi a tutti come coltivare un orto sul balcone, come fare la minestra di foglie di ravanello, o quale strada prendere per Nizza con la bicicletta. Evidentemente l’autore del manuale non saprà come voi seguite le sue ricette, nè se le seguite, nè come le migliorerete (facendo della marmellata di ravanello o scegliendo un altro itinerario per Nizza, per esempio). Un manuale ben fatto deve solo indicare alcuni elementi essenziali e lasciar decidere a voi quale soluzione adottare.>

Yona friedman, L’architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà

Bollati Boringhieri, Torino, 2009


Return to Top

survival guide