“Ormai Muller conosceva la città-labirinto in tutte le sue insidie, i suoi miraggi, i suoi trabocchetti, e le sue trappole mortali. Ci viveva da nove anni.”


La città di Lemnos è composta da settori concentrici, dal settore A, centrale e inaccessibile, al settore H, il più esterno e più vicino alle mura. Il sistema di protezione contro chiunque volesse penetrare nella città rende la sua struttura un labirinto colmo di trappole. Le zone più pericolose sono le più esterne, dove la difesa è più agguerrita. Nella parte centrale è presente la struttura di controllo, l’osservatorio, dove attraverso schermi sui quali compaiono immagini tremolanti è possibile controllare le altre zone.

La città, costruita milioni di anni prima, è deserta e i vecchi abitanti sono tutti scomparsi. Nonstante questo, la città continua a vivere e ad espletare le sue operazioni quotidiane, si autopulisce e mantiene il controllo sugli accessi. “Una città automatica, sterile e senza macchie.”

Nella piazza principale c’è una pedana sulla quale è sistemata una cupola di cristallo con all’interno una pietra color rubino dove sembra pulsare un meccanismo. Ai bordi della piazza sono eretti otto pali metallici a base quadrata alti sette metri, nel tempo di un anno i pali fanno giro completo su se stessi.

Lungo le strade del settore A, ad intervalli regolari, sono presenti delle cavità munite si sbarre che senza un’apparente logica si aprono e successivamente si chiudono.

Nella città di Lemnos ci si sente come stranieri in una città deserta. Gli animali non sono tutti commestibili e serve esperienza per convivere con i meccanismi automatici. E’ un rifugio perfetto, raggiunta la parte centrale e superate le trappole delle zone più esterne la città protegge chiunque riesca a viverci.


Città tratta da: Robert Silverberg, La città Labirinto , collana Urania 498 Mondadori, 1968. Titolo Originale “The man in the Maze”.
*Immagine tratta dalla prima edizione


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COMMENTS / ONE COMMENT

Una città ideale e letale? Pare raccontare la condizione di molte periferie di’Italia con la differenza abissale dei nostri centri!

Marcio Tolotti on Mar 18 13 at 12:07
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the man in the maze